Teoria musicale ufficiale

…ad un certo punto, bisogna cominciare a studiare la teoria musica tradizionale, quella ufficiale, quel metodo che ti consente di leggere quello che gli altri hanno scritto, senza fartelo spiegare prima.

Partendo dal fatto che oggi non è importante per tutti saper leggere la musica (non solo perché è possibile registrarla, ma anche perché la maggior parte delle musiche elettroniche non vengono scritte e la maggior parte delle musiche “nuove” vengono scritte in modo del tutto personale da parte del compositore), leggere la musica è un vero e proprio approfondimento per addetti ai lavori.

Però, perché perdersi il gusto di poter leggere e seguire capolavori scritti da giganti come Bach o Zappa?

Quindi gli spartiti sono per addetti ai lavori o per tutti? Imparare a leggere la musica alle medie, non serve a niente?

Confusione, contraddizione: tante domande e l’immancabile visione personale.

uno spartito di Morgan Powell
uno spartito di Morgan Powell

La prima volta che ho sentito un bambino di 6 anni soffiare per un’ora dentro l’ancia dell’oboe, mi sono traumatizzato; ho visto poi la faccia del padre soddisfatto che lo andava a prendere per riportarlo a casa o in piscina o a judo…

Quando ho visto mamme esagitate portare le figlie di circa 6, 7, 8 anni alla scuola di ballo del teatro dell’opera, mi sono traumatizzato.

É giusto che dei bambini subiscano questo? Lasciamo stare che per diventare un grande virtuoso di uno strumento (sopratutto difficile da intonare, come oboe, violino…), bisogna cominciare presto, ma oggi dovremmo avere la consapevolezza che per un bambino questa è una vera tortura.

 

Per cominciare a studiare seriamente uno strumento, non occorre un’età precisa; trovo personalmente stupido (oggi), farlo prima dei 6, 7 anni e per la maggioranza dei bambini, si preferisce cominciare intorno ai 10 anni (io ho cominciato a studiare chitarra a 10 anni, l’ho chiesto personalmente ai miei). Per ritornare a Zappa, uno dei maggiori compositori della seconda metà del ‘900, ha cominciato a 14 anni (forse anche dopo).

 

Con i bambini del corso di Pavia, comincerò ad accennare qualcosa sulle note, alcuni di loro ne sanno già qualcosa (gli anni passati, ho fatto cose del genere). Le inserirò in un contesto più ampio e sono sicuro che saranno contenti di questo passo.

Dopo aver preso consapevolezza delle potenzialità sonore di quello che ci circonda, della possibilità di poter organizzare i suoni e di poter comporre, la curiosità di conoscere la notazione musicale utilizzata per centinaia di anni, verrà soddisfatta.

 

Un’altra volta, parleremo del perché quando insegno chitarra ai bambini, comincio spiegando l’armonia e non le notine con le canzoncine…