Miny è un registratore a bobina degli anni ’70 (forse un po’ più vecchio, non so) made in Japan. L’ho trovato casualmente in un mercatino dell’usato per 10 euro.
Oltre al fascino vintage di questo vecchio apparecchio, la cosa più interessante è sapere cosa contiene il nastro Kodak incluso. Un lato della bobina è vuoto, l’altro lato (10′) contiene cose senza senso, tra cui un signore stonato che canta vecchie canzoni.
L’intera registrazione la utilizzerò per i miei programmi di radio-arte.
Ho subito provato a registrare l’audio del nastro creando un output da i cavi che vanno alla cassa, ma il risultato risultava troppo artificiale e fuori luogo per un registratore portatile. Ho così deciso di utilizzare dei microfoni.
Alla piccola cassa, ho piazzato un microfono dinamico cardiode, alla struttura un microfono a contatto e con un omnidirezionale ho registrato l’ambiente.
Come ambiente ho utilizzato il mio balcone, di domenica mattina alle ore 10.50, con poco assonnato traffico.
La sensazione che questa registrazione mi da, è proprio quella di un viaggio nel passato, viaggio misterioso, dovuto alle registrazioni assurde che non lasciano percepire i contesti di quando e perché sono state effettuate. Non so quando sono state registrate, se il signore che canta è ancora vivo, chi era, dove si trovava quando si sentono voci di tante persone…
Una vecchia foto, con sconosciuti che rivivono, ma con la percezione uditiva che ti lascia sognare molto rispetto alla vista (sono di parte!).