Interagire con il paesaggio sonoro: contaminiamolo

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Domani, l’ultimo appuntamento con i bambini di Pavia per quest’anno. Ricominciamo l’anno prossimo a settembre sempre al Via d’Acqua. Quest’anno è stato veramente intenso, abbiamo sperimentato una quantità di cose da non credere. Personalmente sono molto soddisfatto, i bambini hanno imparato molto e si sono divertiti, i genitori sono contenti.

Abbiamo cominciato in novembre con dei semplici oggetti, li abbiamo poi assemblati, organizzati e scritto delle partiture per loro; abbiamo eseguito “Cartridge Music” di John Cage utilizzando dei microfoni a contatto auto-costruiti, gli adulti (Gianni Mimmo, Angelo Contini, Luca Recchia, Andrea Bolzoni, Io) abbiamo suonato sulle partiture disegnate dai bambini.

Abbiamo musicato film muti, organizzato rumori e suoni d’ambiente, spappolato canzoni e creatone altre con la voce e gli oggetti, studiato gli esercizi di Raymond M. Schafer.

Come ultima parte del percorso di quest’anno, ci siamo occupati di ecologia acustica e passeggiate sonore. Grazie al Bambinfestival, abbiamo coinvolto altri bambini e genitori durante una passeggiata organizzata all’interno dell’evento.

Quando ho cominciato le passeggiate sonore con i bambini, pensavo di gestirle in modo tradizionale, cioè coinvolgendoli ascoltando il più possibile l’ambiente sonoro, senza influenzarlo, quindi facendo silenzio. Pensavo di ascoltare-registrare senza interagire con l’ambiente sonoro.

Ho avuto un po’ di difficoltà: i bambini di una certa età, quando vanno in giro è difficile coinvolgerli a fare silenzio e ascoltare solamente. Per questo, ho pensato di creare una mappa sonora nuova, fatta da bambini che influenzano il paesaggio sonoro, anche perché ad una certa età il divertimento è fondamentale per apprendere.

Abbiamo cominciato a registrare senza fare silenzio, magari realizzando delle piccole performance sonore con legni che vengono strusciati sul terreno, ritmi, voci, fischi, passi in lontananza che si avvicinano; un po’ il percorso compositivo che avevamo intrapreso, ma all’aperto e contaminato dall’ambiente.

Questo il risultato:

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