4 microfoni, un EQ e una chiesa

dopo qualche mese faccio uscire questa cosa:

4 microfoni, un EQ e una chiesa, durante il festival f.a.c.k. di Cesena. l’ambiente risuona, respira; le frequenze vengono esaltate dall’EQ.

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giorno 31 agosto2012, Macao partecipa al festival Fack di Cesena. In
pochissime ore, cinque di noi, cercheranno di organizzare al meglio
l’introduzione, la presentazione e il dibattito.
Dopo i necessari scazzi di rito, qualche ora prima dell’incontro
decidiamo il programma definitivo: introduzione sonora, proiezione del
video, dibattito.

Appena entrato all’ex pescheria (il luogo dove è stato organizzato il
festival) il mio orecchio ricorda qualcosa di familiare, il rimbombo
delle più voci che parlano contemporaneamente è molto simile a quello
dell’ex macello di Macao. Pure essendo un luogo più piccolo mi viene
in mente il rifiuto di organizzare in luoghi acusticamente impossibili
qualcosa che riguardi della musica amplificata.
Se penso che hanno organizzato degli interessanti concerti di musica
sperimentale i giorni scorsi lì dentro, con strumenti acustici, non
riesco a togliermi dall’orecchio quelle frequenze basse, impossibili
da togliere che ti ruotano nel cervello, prendendosi il ruolo di una
sorta di tampura Indiana che riproduce il suono circolare di un
ambiente ma snatura il suono degli strumenti musicali.

Ogni ambiente non trattato ha i propri suoni, è affascinante entrare
in luoghi sconosciuti e mettersi ad ascoltare: i silenzi, i rumori
esterni, la gente dentro che parla e i bambini che gridano. Potremmo,
anche in questo caso parlare di ‘mappa sonora’; uno spazio, la
reazione dello spazio con altri elementi, l’ambiente esterno che
invade prepotentemente l’acustica del nostro spazio con, ad esempio,
delle automobili o delle moto che passano, un camion che fa vibrare le
vetrate.

All’ex pescheria di Cesena c’erano disponibili due belle casse passive
con relativo amplificatore, un mixer analogico con gli effetti, dei
microfoni 58 e 57 e dei condensatori e sopratutto un equalizzatore
grafico stereo da 31 bande!
Volevo inviare una cartolina a Macao da questo luogo, scattare una
bella foto sonora. Ho pensato di non registrare il suono dello spazio,
di fare una mappa sonora ma di ‘provocare lo spazio acusticamente’,
lasciarlo rispondere ai fattori esterni, farlo sfogare lasciando
vibrare le sue vetrate e riempiendo le sue arcate di frequenze
amplificate.
Potremmo parlare di una ‘smappatura sonora’, un luogo che reagisce
agli stimoli acustici esterni provocati dall’esaltazione di singole
frequenze captate dai microfoni.

Piazzati quattro microfoni in punti diversi, sperando che la gente
fosse entrata nel luogo continuando a parlare anche con quei
‘fastidiosi suoni’ nelle orecchie, mi apprestavo a mettere mani
nell’equalizzatore per esaltare le frequenze come ad esempio, una voce
di bambina o un camion che passa per strada, in modo da lasciarle
risuonare liberamente: il contrario di quello che si fa durante un
concerto.
Per motivi legati all’emergenza, al poco tempo a disposizione, non
siamo riusciti ad avere dentro la pescheria molta gente che
continuasse a parlare tra di loro senza far caso ai suoni; per altri
versi l’esperimento è riuscito, infatti ho visto qualcuno tapparsi le
orecchie disgustato, come quando guardi male un fonico dopo un brutto
feedback durante un concerto. In questo caso era tutto voluto, anzi,
gestire i feedback senza troppo esagerare, domando i volumi è forse
più difficile tecnicamente che tagliarli come durante i concerti.